
Piante di Artemisia Annua
Nel panorama della ricerca delle terapie integrate non possono certo mancare le novità in campo fitoterapico per l’uso di sostanze in grado di aumentare le prospettive dei pazienti oncologici. Una novità di questi ultimi anni è una molecola, l’artemisinina principio attivo estratto dalla pianta, Artemisia annua.
È un lattone sesquiterpene altamente ossigenato, contenente un unico 1,2,4-triossano struttura ad anello; questo prodotto naturale è impiegato nella lotta alla malaria e pertanto rientra nella categoria degli antimalarici.

Artemisinina
Ha una tossicità relativamente bassa negli esseri umani, anche se sono stati riportati effetti indesiderati anche di notevole entità soprattutto legati alla somministrazione prolungata con difetti di escrezione (si sottolineano le attuali conoscenze sulla neurotossicità, embriotossicità, genotossicità, emato- immunotossicità, cardiotossicità, nefrotossicità, e reazioni allergiche) ed è attivato da eme e / o ferro intracellulare che porta alla formazione di radicali liberi intracellulari.
La sua azione molto potente è legata alla struttura chimica che lega il ferro intracellulare. Il meccanismo d’azione, diverso dagli altri antimalarici, lo rende un farmaco privo di farmaco-resistenza.
Esistono inoltre derivati, la di-idro-artemisina, l’artemetere, l’artesunato, che hanno una diversa via di somministrazione (orale, intramuscolo, endovenosa).
L’Artemisinina e i suoi derivati stanno riscuotendo molto interesse nel campo della ricerca di base per la loro capacità di eliminare selettivamente le cellule tumorali. È interessante notare che i suoi dimeri hanno mostrato attività anti-cancro più potente della forma monomerica.
La captazione del ferro intracellulare è regolata dal recettore di transferrina (TfR) e l’attività di artemisinina dipende dalla disponibilità di ferro.
I ricercatori hanno visto che questa molecola, liberando radicali liberi, colpisce selettivamente le cellule contenenti eccessive quantità di ferro (le cellule tumorali ne contengono molto più della media) portandole all’eliminazione.
L’ Artemisinina contiene una porzione endoperossidasica che può reagire con il ferro per formare radicali liberi citotossici.
Le cellule tumorali contengono significativamente più ferro libero intracellulare delle cellule normali ed è stato dimostrato che artemisinina e suoi analoghi selettivamente possono causare arresto della crescita cellulare e apoptosi in molte linee cellulari tumorali.
Inoltre sia l’artemisinina che i suoi composti hanno dimostrato di avere effetti anti-angiogenetici, interruzione della migrazione, modulazione della risposta recettoriale nucleare, anti-infiammatori, anti-metastatici e perturbazione di molte vie di trasduzione del segnale.
Queste caratteristiche rendono i composti di questa molecola candidati ad intraprendere la via classica di studio per valutare l’attività chemioterapica anti cancro.
Tuttavia i suoi analoghi semplici sono meno potenti degli agenti chemioterapici tradizionali per il cancro e dato che ha nel plasma una breve emivita, ciò richiederebbe alto dosaggio e la somministrazione frequente per essere efficace per il trattamento del cancro.
Composti artemisinici più potenti ed a bersaglio selettivo sono in fase di sviluppo. Questi includono dimeri e trimeri artemisinina, artemisinina composti ibridi, e di tagging di composti artemisinina alle molecole che sono coinvolte nel meccanismo di consegna del ferro intracellulare.
Questi composti sono potenti promettenti composti antitumorali che producono effetti collaterali significativamente inferiori rispetto ai tradizionali agenti chemioterapici.
L’azione di questa molecola è stata studiata su molte linee cellulari (prostata, ovaio, colon, leucemia, melanoma, pancreas) ed in modelli animali da xenotrapianto (dimostrando in questo caso una riduzione di volume e della diffusione).
Infine, ART e ATM sono stati combinati con il comuni agenti anti-cancro oxaliplatino, gemcitabina e talidomide, sempre in studi d ricerca.
Studi in vivo ed in vitro hanno dimostrato, fra l’altro, una migliore azione sinergica se in associazione con flavonoidi.
Sono stati presentati inoltre 2 casi pazienti con recidiva di melanoma uvale politrattati che hanno riposto in maniera positiva con l’uso combinato della chemioterapia e della artemisinina.
Il principale effetto collaterale riportato in numerosi studi clinici su animali di grossa taglia è stato la neurotossicità. Confrontando i dati vengono evidenziati legami con il dosaggio, la modalità di somministrazione ed il tempo di somministrazione. Il dosaggio pertanto non deve essere prolungato nel tempo (3-5 gg a ciclo) per evitare l’effetto sopraindicato.
In uno studio di osservazione fatto solo attraverso la valutazione dell’uso di Artemisina in 21 pazienti non più responder ed intenzionati autonomamente ed off label ad usare la Artemisinina, si è dimostrata una totale assenza di risultati, salvo in un 50 % una riduzione dell’uso di oppiacei per il dolore.
La molecola deve essere sottoposta ad ulteriori studi. Inoltre dovrebbe essere vietata la somministrazione, anche in pazienti per scopi “umanitari”, per i frequenti effetti collaterali sopra citati, che si vengono ad avere.
Lo spazio di ricerca ed applicazione in campo oncologico di questa pianta potrà un domani farci conoscere i più intimi meccanismi di azione con lo scopo di aumentare non solo l’efficacia, ma anche di migliorare la qualità della vita dei pazienti oncologici.
Questo breve approfondimento sulle implicazioni terapeutiche della Artemisinina è stato possibile valutando i dati raccolti dalle numerose pubblicazioni in merito:
Anticancer Agents Med Chem.2013; J Biomed Biotechnol.2012;CancerChemother Pharmacol.2011 Toxicology.2011; Molecules.2010; CancerLett.2010; Anticancer Drugs.2010; JCancer Res Clin Oncol.2010; Crit Rev Toxicol.2010;Oncol Rep.
MASSIMO BONUCCI M.D.
Spec. Oncologia Medica/ Anatomia Patologca
Resp. Servizio Patologia clinica ed Anatomia Patologica
Amb. Oncologia integrata
Casa di Cura SAN FELICIANO – ROMA
Presidente A.R.T.O.I.
Associazione Ricerca Terapie Oncologiche Integrate
Buonasera, da ottobre 2022 sono in trattamento chemioterapico neoadiuvante per un carcinoma invasivo ad alto grado alla mammella sinistra con un diametro di circa 3. cm.
In associazione alla chemioterapia sto assumendo da novembre, dietro consiglio medico, 3 compresse al giorno di artemisinina 98% ma sto leggendo che può essere dannosa a livello cerebrale.
Mi chiedo se la quantità giornaliera che sto assumendo è corretta e soprattutto se è necessaria una interruzione.
Grazie.
Chieda al medico che ha prescritto questo prodotto. Comunque per ciò che concerne il danno cerebrale non sarei così certo della cosa. Può dare neurotossicità ( a dosaggi elevati) non danni cerebrali.
Ho una malattia linfoproliferativa con splenomegalia a basso grado, non faccio cure farmacologiche ma assumo Artemisinina 600 e Curcumina sotto controllo medico. Mi chiedo dovrò prendere questi integratori a vita? C’è la possibilità che ci siano miglioramenti senza dover ricorrere alla chemio? Grazie
certamente spero sia in mani esperte di colleghi formati in integrazione. Continui tranquillamente..
Buongiorno,
ho preso la soluzione idrolica di artemisia annua per mia mamma, donna di 76 anni a cui hanno diagnosticato un adenocarcinoma alla testa del pancreas non operabile.
Le può essere d’aiuto o meglio qualche altro prodotto contenente Artemisia e con che dosi assumerlo?
ringrazio
Veronica
Per l’Artemisinina c’è necessità di essere seguiti da colleghi di Oncologia Integrata per capire il giusto dosaggio e principalmente conoscere le problematiche della paziente
Buonasera. A mia mamma, 77 enne, è stato diagnosticato ad inizio agosto 2022, tramite biopsia un Mesotelioma Epitelioide pleurico basale alla pleura destra. Attualmente, sopo due TAC total body eseguite a distanza di tre mesi, è stabile a 8×10 cm, con ispessimento della pleura variabile da 1 a 3 cm. Dovrebbe iniziare un ciclo di 6 mesi di chemioterapia, ma abbiamo letto delle proprietà di questa pianta, ed abbiamo ordinato una boccettina di “Idrolito di Artemisia Annua” di 500 ml della Sarandrea Marco. Possiamo provare a contrastare queste cellule anche con questa pianta? Quali dosi quotidiane e come dovrebbero essere effettuati i vari cicli di assunzione? E’ molto importante, mia mamma vorrebbe provare ma ovviamente vuole evitare le dosi che potrebbero peggiorare la situazione. Vi ringrazio anticipatamente per una esaustiva (per quanto possibile) vostra cortese risposta
E’ necessario un incontro con i medici di Oncologia Integrata perché va conosciuta a fondo la storia della paziente e tutti gli esami ematologici, può scrivere a info@artoi.it
Buona sera.
Volevo sapere se l’artemisinina o la soluzione idroalcolica di Artemisia Annua Tit. 1:5, usate in combinazione con ascorbato di sodio endovena, sotto controllo medico, possono potenziare gli effetti dell’ascorbato di sodio o creare problemi. Ci sono studi in merito?
Saluti.
No, non ci sono studi in merito e penso che non abbia molto senso anche dal punto di vista biochimico
Vale la pena utilizzarla per il mio cane (Dobermann 32kg) al quale é stata amputata una zampa per osteosarcoma e che ha giá fatto 4 cicli su 5 di carboplatino?
In tal caso come andrebbe somministrata?
il nostro sito attualmente segue le persone. Stiamo lavorando per aggiungere una sezione per gli animali, ma al momento non siamo in grado di garantire sicurezza per l’uso di sostanze naturali per gli animali, il nostro Veterinario integrato ne sa più di noi, per privacy non indichiamo qui la sua email personale, può richiedercela scrivendo a info@artoi.it
Come posso acquistare artemisina al 90% e può funzionare per un mieloma multi grazie della risposta
Dati scientifici in merito alla azione di questo principio attivo su malattie ematologiche non ci sono
e per chi ormai l ha gia assunta per un anno intero?
se si seguono le indicazioni di un medico non ci sono controindicazioni assolute nel prolungare l’assunzione di ARTEMISIA
Utile per prevenire recidive k mammella?
non è una prima scelta; Indolo 3 carbinolo e Sulforafano lo sono
Buongiorno, mia moglie con adenocarcinoma corpo testa pancreas, inoperabile, da tre mesi chemio prima linea. Aumento metastasi fegato e riduzione massa principale. Può essere utile l’utilizzo di artemisia?
Per l’assunzione di artemisinina si deve essere seguiti da personale medico specializzato. E’ una delle opzioni…
Salve, ma l’assunzione di artemisia può essere chiesta al proprio oncologo dell’ospedale pubblico o sono trattamenti che esulano la medicina tradizionale?
sono prodotti che esulano dal trattamento convenzionale
Ho letto che, per evitare effetti collaterali (di carattere neurologico; é consigliato di assumere Artemisia Annua per cicli non superiori di 3/5 gg. Gradirei cortesemente sapere i tempi che devono decorrere tra un ciclo e l’altro. Grazie
Meglio non utilizzarla.