Chirurgia
Un intervento chirurgico in oncologia può essere effettuato con diversi scopi a seconda della situazione clinica:
- Preventivo
Riguarda la rimozione di tutte quelle alterazioni benigne che sono dotate di elevato potere di trasformazione maligna. Un tipico esempio di chirurgia preventiva è la rimozione dei polipi intestinali che sono considerati una condizione precancerosa.
Questa chirurgia può anche essere eseguita per rimuovere un organo quando c’è una forte componente genetica per sviluppo di una neoplasia in quella sede. Ad esempio la presenza della mutazione nei geni BRCA-1 e 2 comporta una probabilità elevata di sviluppare il tumore al seno e all’ovaio, pertanto in alcuni casi si può decidere di asportare tali organi in maniera preventiva e prima della comparsa della malattia. In ogni modo ogni caso è a sé e deve sempre essere valutato attentamente da un team di specialisti.
- Terapeutico radicale
Prevede l’asportazione completa della massa tumorale e di una parte dei tessuti limitrofi (per esempio i linfonodi) e si esegue quando il tumore è ben localizzato e non ci sono metastasi. È chiamata anche chirurgia curativa.
- Terapeutico riduttivo
Si esegue quando la massa tumorale è troppo grande che non può essere trattata direttamente con la chemio-radioterapia. Ha lo scopo di ridurre le dimensioni del tumore in modo da rendere il residuo maggiormente attaccabile dalle terapie successive.
- Terapeutico palliativo
Si esegue in pazienti che hanno una durata di vita di pochi anni senza possibilità di guarigione completa. Lo scopo non è quello di aumentare la sopravvivenza del paziente, ma di migliorarne le condizioni, la qualità della vita e la durata dei benefici.
- Diagnostico
Si esegue per ottenere frammenti di tessuti (biopsia) sui quali si andrà a fare l’esame istologico necessario per avere la certezza diagnostica e valutare correttamente lo stadio della lesione.