Una nuova molecola biologica, anticorpo monoclonale chiamato Ipilimumab, è stato utilizzato con successo nel trattamento di melanoma in fase di meta statizzazione. Questa molecola, un anticorpo monoclonale che ha come target l’antigene 4 dei linfociti T citotossici, ha dimostrato efficacia clinica riducendo la ulteriore diffusione in casi di melanoma metastatico avanzato.

Questo antigene chiamato anche “molecola checkpoint” regola le procedure che agiscono per massimizzare la distruzione immunitaria mentre limita il danno collaterale al tessuto normale.

CTLA-4 è parte del processo di controllo interno che normalmente limita T linfociti dalla over-reazione nel tessuto periferico dopo un cambiamento, dove ha l’effetto di inibire la risposta linfocitaria antitumorale. Ipilimumab si oppone a questo e l’attività antitumorale, almeno nel melanoma, vince.

Un lavoro riportato su NEJM ed annunciato all’ASCO 2010 rivela il successo di Ipilimumab in ionoterapia contro il melanoma metastatico. Viene qui anche chiarito che il trattamento adiuvante con il vaccino gp100 (basato su una proteina della superficie cellulare del melanoma) non porta differenza.

In questi lavori vengono anche spiegati che questo farmaco anche se non passa la barriere emato-encefalica energizza i T-linfociti che invece riescono nell’impresa, agendo con successo sulle lesioni cerebrali metastatiche di melanoma. Anche in caso di progressione dopo un primo trattamento, la re induzione di Ipilimumab di nuovo porta nei 2/3 dei casi un controllo della diffusione. Il NCI ha avuto risposte positive anche nella associazione fra IL-2 e Ipilimumab.

Il farmaco ha effetti indesiderati anche importanti (grado 3-4 di diarrea, rush cutanei e prurito) nel 10-15% dei casi (contro un 3 % con vaccino gp100) a ed anche decessi.

E’ quindi importante e necessario essere sotto stretta sorveglianza medica in caso di assunzione del farmaco.