Esce in libreria il saggio «Quello che mangi fa la differenza»
La cura del tumore nella testimonianza dell’Oncologo Massimo Bonucci
Roma (29 marzo 2018) – Dopo il successo del Convegno Internazionale di Oncologia Integrata, che si è svolto a Firenze tra il 23 e il 25 marzo, e che ha visto la partecipazione di più di 800 intervenuti, esce ora in libreria, pubblicato da Newton Compton Editori, un saggio indispensabile che spiega in modo facile con quali nuovi strumenti curare e affrontare la malattia. Lo ha scritto Massimo Bonucci, specialista in Oncologia Medica e presidente di ARTOI, l’Associazione di Ricerca per la Terapia Oncologica Integrata, e si intitola «Quello che mangi fa la differenza. I cibi consigliati e quelli da evitare per prevenire e curare il male»
(256 pagine, 10,00 euro, e-book: 5,99).
«La nostra vita biologica è il risultato di una continua interazione tra le diverse parti dell’organismo che si relazionano e si scambiano informazioni, sia in condizioni di salute che di malattia». Pensare di prevenire la malattia o curarla come fossimo divisi in compartimenti è un errore da evitare, la salute è il frutto di equilibrio tra diversi fattori, e l’alimentazione gioca un ruolo fondamentale in questa partita.», scrive Massimo Bonucci nel libro.
Per esempio, non è corretto affermare che un paziente oncologico possa mangiare di tutto o assumere di tutto: nella fattispecie non deve adottare una dieta iperproteica e tenersi lontano da alimenti come i carboidrati raffinati, carne, pesce di grossa taglia e latticini. Di cose da sapere ce ne sono molte nel libro «Quello che mangi fa la differenza». Ad esempio si apprende che l’aloe vera, la curcumina e il tè verde rappresentano un valido aiuto in associazione ad alcuni farmaci chemioterapici mentre sono sconsigliati l’iperico e il ginkgo biloba, il pepe o la soia.
La terapia oncologica integrata, nuova frontiera nel trattamento dei tumori, non esclude nessun tipo di intervento, e questo il libro lo spiega molto bene: ritiene utile la terapia farmacologica e la chirurgia, ma le integra con agopuntura, fitoterapia, omeopatia e alimentazione. Tutto per ridurre gli effetti collaterali delle terapie e potenziare l’efficacia dei farmaci, migliorare la qualità della vita del paziente e aumentare le possibilità di guarigione.
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Perché l’iperico è sconsigliato al paziente oncologico? Credevo potesse essere d’aiuto per migliorare il tono dell’umore e le parestesie post chemio.
Grazie
E’ sconsigliato in caso di terapia antiblastica o ormonale per l’interferenza che tale sostanza ha con i farmaci suddetti
ciao per avere il libro?io abito in un piccolo paese!saluti niki
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