La dieta è ancora uno strumento fondamentale per la prevenzione del cancro. Ma quali meccanismi legano la quantità e la qualità dei cibi ai tumori?
In primo luogo è la quantità a essere messa sotto accusa. Uno studio epidemiologico presso la Harvard Medical School, nel 1995 sul rapporto tra sovrappeso e cancro, dimostrò che il massimo dell’incidenza dei tumori intestinali si ha nelle persone che fanno poca attività fisica
Di recente è stato dimostrato una più alta incidenza di tumori al seno e al corpo dell’utero in donne sovrappeso e obese; per il tumore alla mammella il sovrappeso eleva addirittura al 50% il rischio. Perché?
Nel caso dei tumori all’intestino le ipotesi sono due: una dieta eccessiva determina un abnorme andamento dei livelli di insulina e al contempo favorisce i processi infiammatori. I picchi di insulina, dopo un lauto pasto, funzionano da fattori di crescita delle cellule tumorali, mentre l’infiammazione è l’ambiente ideale per la proliferazione delle cellule maligne.
Non a caso si stanno studiando gli effetti postivi di farmaci antinfiammatori – come l’aspirina – sulla riduzione del rischio di timori al colon. Tumore al seno: poiché il grasso nelle donne in menopausa è la principale fonte di produzione di estrogeni, è probabile che il sovrappeso determini livelli sostenuti di estrogeni e il conseguente prolungamento del tempo di esposizione della ghiandola mammaria agli effetti negativi degli ormoni femminili.
E veniamo alla qualità del cibo. Quattro le sostanze naturali orientali al centro della ricerca scientifica: tè verde, soia, ginseng, alcuni tipi di funghi. Dati sperimentali su animali da laboratorio e ricerche epidemiologiche sono d’accordo nel considerare il tè verde un importante fattore di prevenzione del cancro, soprattutto per quello della pelle. La sostanza che svolgerebbe tale funzione è un fenolo dal nome impronunciabile: epigallocatechina-3-gallato. Non basta però una sola tazza, magari al mattino: in Oriente se ne consuma almeno un litro al giorno.
Della soia si stanno studiando gli isoflavoni che, come alcuni farmaci usati nella prevenzione della recidiva del cancro alla mammella (i modulatori selettivi del recettore estrogenino, o Serm) hanno la capacità di comportarsi da estrogeni deboli con risultati positivi sia in menopausa che – si pensa – per la prevenzione del tumore al seno.
Sul ginseng la ricerca si sta impegnando molto e si ritiene che il suo uso regolare possa prevenire varie forme di tumore.
Infine il “ganoderma lucidum“, fungo molto apprezzato da coreani, cinesi e giapponesi: è al centro di un rinnovato interesse scientifico per le sue capacità stimolanti del sistema immunitario e di inibizione delle cellule leucemiche. E dopo l’Oriente, l’Occidente: Olio di oliva, uva e broccoli: alimenti sì comuni ma molto interessanti nella loro qualità di fonti chemiopreventive del cancro.
L’azione protettiva dei broccoli e delle crocifere è nota da quando un gruppo di ricercatori pubblicò sulla rivista dell’Accademia nazionale delle Scienze USA la descrizione della “eccezionale capacità protettiva dei germogli di broccoli contro i carcinogeni chimici. Tali vegetali potrebbero aumentare la capacità di espulsione dei carcinogeni tramite la iperattivazione dei enzimi epatici a ciò deputati.
Dell’uva si studia soprattutto il resveratrolo, un flavonoide che ha spiccate proprietà anticancro e antinfiammatorie: si pensa che queste ultime siano a base delle prime.
Infine l’olio di oliva che ha meritato l’attenzione dei più prestigiosi ricercatori, come Harold Newmark della Rockefeller University (USA). L’azione protettiva verrebbe svolta da una sostanza presente nell’olio, lo squalene, e soprattutto da uno dei suoi derivati, il lanosterolo. La rivista “Carcinogenesis” ha annunciato di recente la sintesi di nuovi composti derivati dallo squalene (di cui è ricca la cartilagine di squalo) da sperimentare nella prevenzione del cancro.
Ogni anno si ammalano di tumore in Italia circa 250 mila persone e 150 mila ne muoiono Un milione e mezzo sono i malati, fra nuovi casi, pazienti in trattamento e guariti. Un uomo ha 1 possibilità su 3 di sviluppare un tumore durante la vita media, una donna 1 su 5; un bambino che nasce oggi e che vivrà fino agli ottanta anni avrà visto ammalarsi di cancro oltre 20 milioni di suoi connazionali.
I tumori sono in costante aumento di incidenza e le previsioni dicono che in Italia nel 2010 vi saranno 400 mila nuovi malati all’anno, cioè 100 al giorno Due le cause: un maggior numero di anziani e dunque un maggior numero di tumori da un lato, il costante utilizzo di sostanze cancerogene quali il fumo dall’altro.
AGENTI PROTETTIVI
- ANTIOSSIDANTI: –BETA-CAROTENE
–ALFA-TOCOFEROLI
-N. ACETIL CISTEINA
- ANTI-INFIAMMATORI: -NIMESULIDE
(BLOCCO di COX2) -PIROXICAN
- VITAMINA A: -DIFFERENZIAZIONE CELLULARE
-STIMOLO SISTEMA IMMUNITARIO
-INIBIZIONE TRASFORMAZIONE CELL.
-INIBIZIONE PROMOZIONE NEOPL.
-INDUZIONE APOPTOSI (MORTE CELL.)
- VITAMINA E: – DIFFERENZIAZIONE CELLULARE
-INIBIZIONE CRESCITA TUMORALE
-ATTIVITA’ ANTIMUTAGENA
– INDUZIONE APOPTOSI (MORTE CELL.)
- BETA CAROTENE: -DIFFERENZ. CELLULA SQUAM.
– REMISSIONE DI LES. PRENEOP
– STIMOLO SISTEMA IMMUNITARIO
- INOSITOLO: –REG. P53 E WAF 1
– ATTIVITA’ CELL. NK
- N. A. CISTEINA: -RIPRISTINO DI P53
-RIDUZIONE ANGIOGENESI